..se rinasco voglio essere un mestolo!

..ho sempre pensato che la nostra vita vada fatta bollire a fuoco lento per tante, tante, tante ore per poter estrarre tutta la sostanza che vi è dentro..che di ogni persona e situazione occorre assaggiarne il sapore prima di poter dire "non mi piace"...che la cucina è cio che sei stato, che sei e che sarai, la cucina è arte, è parte, è tarte, è marte a volte...la cucina è pazzia, la cucina è in me, quando mangio, quando leggo, quando viaggio, quando sogno...se rinasco voglio essere un mestolo!















giovedì 18 novembre 2010

DAL REGNO DEI MORTI....FAVE E RISATE!!



INGREDIENTI
2 UOVA
300 gr farina
300 gr zucchero
200 gr mandorle
1 fialetta aroma alle mandorle
cannella in polvere
1/2 cucchiaio di bicarbonato
40 gr di burro
la buccia grattugiata di 1 limone

PROCEDIMENTO

Sbattete le uova con lo zucchero e montatele bene, aggiungete la buccia grattugiata del limone, la cannella e il burro sciolto e raffreddato. Tritate le mandorle. Potete usare anche un coltello ma devono essere triturate molto fini. Mescolare e aggiungere sempre mescolando la farina, il bicarbonato, le mandorle e la fialetta. Quando l'impasto sarà omogeneo e un po' appicicoso, formate delle palline, che potrete schiacciare un po' o dargli una forma ovale come quella delle fave. Disponetele su di una placca da forno ben distanziati tra loro e cuocete per 20 min circa a 155°C.

Vi consiglio di accompagnare le fave con un buon Vinsanto della Toscana o se siete più "smielosi", uno Zibibbo della Sicilia...


CURIOSITA'

L'origine di questo dolce è legata all'usanza vecchia di secoli, per lo meno in alcune zone d'Italia, come nelle Marche, di consumare fave nelle “merende” che si tenevano tra i parenti del defunto immediatamente dopo il funerale.
Secondo una tradizione antichissima, le fave costituivano un mezzo di comunicazione diretto tra l'Ade - il mondo dei morti, collocato fisicamente nelle profondità terrestri - ed il mondo dei vivi. Ciò è probabilmente spiegabile con il colore del fiore, che è bianco maculato di nero. Il nero, simbolo del mistero, è molto raro tra i vegetali. Le macchie, inoltre, sembra che siano disposte a forma di "tau" greca, la prima lettera di "tanatos", che significa morte.
Erano considerate in grado di trasferire negli esseri viventi le anime dei morti: per questo motivo - per la loro facoltà di costituire, cioè, il tramite tra i defunti ed i vivi - esse erano presenti nelle cerimonie funebri in Grecia, in Egitto, a Roma e perfino in India ed in Perù.
In questo modo le “fave dei morti” costituivano una sorta di inconsapevole comunione tra vivi e defunti e quasi uno scambio materiale tra mondo terreno e regno dei morti...


ed ora fatevi due risate con Ade il dio dei morti nel fantastico capolavoro della Walt Disney "Hercules"....

VI FARA' MORIRE DAL RIDERE!! Wahahahahahhhahahah!!!!

http://www.youtube.com/watch?v=9qDW2SPoL84&feature=related

Nessun commento:

Posta un commento